I PITAGORICI E LA CONCEZIONE MATEMATICA DELLA NATURA
Pitagora e la fondazione della scuola di Crotone:
Intorno al 500 a.C il centro della vita culturale della Grecia si spostò nelle colonie greche dell'Italia meridionale, dove emigrarono molte personalità fuggita dall'Asia Minore. A Crotone venne a stabilirsi Pitagora e vi fondò una nuova scuola filosofica, la Fratellanza di Pitagora. Pitagora era venerato dai suoi seguaci come una divinità e la sua figura era avvolta da un alone di mistero.
Molti caratteri della scuola pitagorica fanno pensare a una setta religiosa , in cui venivano seguite regole ascetiche ed era praticata la comunione dei beni. Le dottrine fondamentali dei pitagorici riguardano essenzialmente due argomenti:
la dottrina dell'anima
la dottrina del numero
Il destino dell'anima e la ricerca della purificazione:
Pitagora era mosso dal desiderio di tracciare una via di purificazione per l'anima, concepita come un principio divino e immortale imprigionato nel corpo per una colpa originaria. Si tratta di una dottrina ripresa dall'orfismo, che riteneva che, dopo la morte, l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe, anche tramite pratiche di purificazione.
La dottrina del numero:
La vita dell'uomo saggio si caratterizza per l'ordine e la misura con cui sa tenere a freno gli istinti del corpo. Ebbene, quest'ordine, che il saggio deve apprendere pervade tutto il cosmo, in ogni sua manifestazione. È sulla base di questa osservazione che i pitagorici arrivano ad affermare che la vera sostanza delle cose risiede nel numero.
Il numero come principio costitutivo della realtà:
Per i Greci il numero non era qualcosa di astratto, ma aveva caratteristiche fisiche e geometriche. I pitagorici rappresentavano l'unità con un punto dotato di estensione spaziale. I numeri si dividono in pari e dispari e quindi ne consegue una concezione dualistica dell'universo: da un lato vi è il dispari, un entità limitata, simbolo di perfezione. Dall'altra vi è il pari, un'entità illimitata, simbolo di imperfezione.
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