SOCRATE


La sofistica ha eroso definitivamente le antiche certezze, producendo un diffuso malcontento presso le classi conservatrici, che iniziarono a guardare con ostilità tutti i filosofi. In questo difficile clima vive e opera Socrate. Egli non scrisse nulla e quindi non lasciò nessuna testimonianza diretta di sè. Socrate preferiva il contatto diretto con le persone, in particolare con i giovani, e solitamente parlava con loro senza il tramite della scrittura. Sulla figura e il pensiero di questo personaggio abbiamo però delle testimonianze indirette, tra cui quella di Platone, che fu suo discepolo e che può essere considerato quello più affidabile nell'interpretazione del pensiero del maestro. Dalle numerose fonti di testimonianza di Socrate si possono ricavare molte informazioni su di lui, come l'aspetto fisico, il pensiero e la descrizione di una vita dedicata all'educazione dei giovani e alla riflessione. Fisicamente Socrate era basso, con la pancia grossa, il naso camuso, gli occhi fissi e sporgenti, ma aveva un animo bello e nobile, coraggioso e forte.

Il processo e la condanna di Socrate

Finito il governo di Pericle, la città di Atene dovette subire la dittatura dei Trenta tiranni, e alla loro caduta, il ritorno di un governo democratico. Socrate fu messo a morte durante il periodo della restaurata democrazia, che era piuttosto fragile e priva di grandi valori. Egli fu condannato in quanto le sue istanze critiche erano viste come una grave minaccia. Socrate fu accusato e riconosciuto colpevole di non onorare gli dei della sua città e di aver corrotto i giovani La morte fu in un certo senso il sigillo estremo della grandezza spirituale di Socrate e può essere considerata come l'atto conclusivo di un'esistenza vissuta all'insegna del rigore morale e del perfezionamento interiore.

Una vita dedicata alla ricerca

L'opera "Apologia di Socrate" comincia con il responso dell'oracolo di Delfi, che indica in Socrate l'uomo più saggio. Socrate inizia la sua ricerca recandosi presso gli uomini che avevano fama di grande sapienza. Il risultato della ricerca è chiaro: Socrate è il più saggio perchè sa di non sapere, mentre gli altri non hanno questa consapevolezza e anzi, spesso si vantano di sapere tutto. Socrate si sente investito di una missione divina, cioè quella di scuotere gli uomini dal loro torpore spirituale. Molto probabilmente Socrate è stato condannato anche per questa sua modalità di pungolare incessantemente gli uomini e costringendoli a dubitare delle loro certezze. Il fragile governo democratico non poteva gradire un personaggio che metteva in dubbio le verità consolidate, per affermare una nuova libertà e una nuova cura, quella dell'anima.



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